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ore 21:20 il mistero della macchina da scrivere
capitolo XXII

Riassunto dei link precedenti
“No!!! No, no. Non cominci anche lei con questa storia! Ne ho abbastanza, me ne torno a casa!” Giunsero ancora voci da fuori, ma stavolta più attenuate. Gli ospiti erano quasi tutti andati via. Lei si incamminò verso la porta, d'un tratto si voltò verso il dottore.
“Una cosa voglio che lei faccia. Non parli di questo con suo figlio.”
“Perché?”
“Io sono sconvolta, confusa, terrorizzata e… non so che altro! Non voglio che si senta così anche lui. La prego, glielo chiedo per favore, anzi no... lei è tenuto al segreto professionale, giusto?”
“Si.”
“Bene. Questo chiude la questione.”
Stava per aprire la porta, ma si girò ancora una volta.
“Vuole essere il mio terapeuta?” Gli chiese.
“Certamente, ma ad una condizione…”
Arianna non lo lasciò finire: “Prometto che non la faccio fesso. A lei dirò tutta la verità.”
“Bene, mi chiami quando vuole. Anche se credo che buona parte della guarigione sia già iniziata.”
“Cosa glielo fa pensare?”
“Adesso sa di aver bisogno di aiuto, e lo ha chiesto. E si sta preoccupando del benessere di mio figlio.” E’ vero non voglio che si senta sconvolto. Perché? Quando ami una persona desideri che sia felice… in buona salute, fai di tutto perché stia bene, passando sopra anche a se stessi, se necessario, ti basta saperlo; anche se sarà senza di noi. Non pensava potesse avere questi sentimenti per un’altra persona.
“Grazie.” Incontrò Francesco sulla porta. Lui la fissò.
“Sta bene?”
Si sentiva molto più leggera, diversa. Aveva ancora paura, certo, ma stava meglio.
“Si.”
“Ottimo, sono contento. Vuol bere qualcosa con me? Siamo soli, sono andati via tutti.”
“No, preferirei andare a casa.”
“Bene, l’accompagno. Papà se ti fermi la camera degli ospiti è pronta. Accompagno Arianna e torno.”
Il genitore annui ma pensò tra se: ho l’impressione che questa sera non tornerai figliolo! Poi disse:
“Quando mi hai chiamato nel pomeriggio, non pensavo di fare così tardi. Non ho il cambio con me, vado via.”
“D’accordo, buonanotte papà.”
“Buonanotte.”
Per strada, al fianco di Francesco, Arianna si guardava intorno cercando di scorgere se ci fossero movimenti sospetti nei paraggi. Un'automobile si fermò a pochi passi da casa sua. Arianna si rese conto di respirare a fatica si strinse di più a Francesco che, intuendone la paura, le passò un braccio sulle spalle. Un uomo scese dalla macchina e si incamminò tranquillo verso un villino, li salutò ed entrò.
“Grazie.” Gli disse arrivati al cancello.
Aprì con le chiavi, entrò e si voltò a guardarlo, aspettando che se ne andasse.
“Non vorrei lasciarla sola, le tengo compagnia per un po’.”
Questa volta non rifiutò. Il suo ex poteva essere già entrato in casa.
--- Fine ventiduesima parte

Anche Arianna,
la protagonista del racconto
"Il mistero della macchina da scrivere", è stata ospite di una casa protetta.
Sono strutture preziose perché intervengono in situazioni disperate.
TU, oggi, puoi salvarne una.
SALVA CASA MAIA
