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FACCIAMOLO
insieme

ore 16:40 il mistero della macchina da scrivere
capitolo XIV
Riassunto dei link precedenti
Alla festa Arianna conosce il padre di Francesco, un terapeuta che subito coglie le debolezze di Arianna e si propone di aiutarla. Arianna, timorosa, comincia dal raccontargli i sogni...
“Cosa ha sognato?”
“Inquisizione, celle, conventi, suore ...e personaggi esoterici.”
“Queste cose le evocano qualche ricordo?”
Lei ci pensò.
“No.” Per poi aggiungere: “Anche se a proposito di ricordi, questa mattina mi sembrava di ricordare… mah non so… ho una tal confusione!”
“Cosa ricordava questa mattina?”
“Ah ma allora vuole proprio analizzarmi? Mi lasci il suo numero e domani la chiamo.”
Lui continuò a guardarla.
Lei si arrese. “E va bene. Questa mattina, guardando suo figlio, mi sembrava di conoscerlo da molto tempo. L’ho riconosciuto come un tal Alessandro e ne ero innamorata. Ma questo non è possibile, perché non l’ho mai visto prima.”
Il dottore pensò che tutto questo era molto interessante.
“Potrei aiutarla.”
“E come?”
“Con una seduta di ipnosi. Potrei farla regredire, tornare indietro… ad altre vite.”
“Cosa? Reincarnazione? No, no, non ci credo…”
“Non è scientificamente dimostrato, ma esistono studi in merito ed io stesso ho effettuato numerose sedute. Vuole scoprire cosa le sta succedendo?”
“Si… anzi no, non voglio.”
“Non ha niente da perdere: se l’ipnotizzo e non succede niente, avrà ragione lei.”
“Non mi piacciono le situazioni dove non ho controllo. Tantomeno il consegnare la mia mente a qualcun altro!”
“Nessuno la costringerà a fare qualcosa che non vuole. In stato di trance non perderà il controllo e si renderà conto di tutto. L’ipnosi sarà possibile solo con la sua collaborazione ed il suo consenso. Inoltre, potrà emergere dalla trance in qualsiasi momento. Se non lo farà, sarà solo perché trova l’esperienza piacevole e non desidera uscirne. In questo caso interverrò io.
La sua personalità rimarrà la stessa, così come i suoi principi morali ed etici. Io le mostrerò la strada per entrare in uno stato di trance, ma sarà solo lei a decidere se entrarvi. Personalmente ho la sensazione che lei sia un caso molto interessante.”
Arianna non ne aveva nessuna intenzione, ma per tagliar corto disse: “Forse sarebbe interessante, ma magari la chiamo io.”
Il mio naso si starà allungando? Va beh tanto mica se ne accorge che ho detto una bugia!
“Perché non subito?” ribattè lui prontamente.
“Ma… siamo ad una festa.”
“Non mi pare che lei partecipi.”
“Beh non sta bene assentarsi. Le prometto che la chiamo.”
Lui sapeva benissimo che se non coglieva l’attimo adesso, lei non avrebbe più acconsentito.
“Perché aspettare a sapere quello che le succede e dunque a stare meglio? Adesso, in casa di mio figlio, o casa sua… scelga lei, in più non le chiederò la parcella. Il mio compenso sarà l’aiuto che mi fornirà per i miei studi.” Lei diventò pensierosa, messa alle strette. Si lasciò sfuggire un altro pezzetto della sua intimità che custodiva gelosamente.
“Vede… io ho paura… a restare sola… con un…”
“Lo so. Sono un uomo anch’io, ma il mio mestiere è aiutare la gente. E lei ha bisogno di aiuto.”
Le venne da piangere e pensò a quanto fosse terrorizzata, alla confusione che aveva in testa… e forse avrebbe dovuto ricominciare a fidarsi.
“Va bene, accetto.” Disse tra le lacrime.
in quel mentre sopraggiunse Francesco.
“Papà, possibile che le fai piangere tutte? “ Si sedette vicino a lei. “Le ha raccontato che sono un figlio degenere dedito ad alcol, droghe e feste infuocate? ...Me le fa scappare via tutte così!” Lei rise divertita tra le lacrime.
“Ho proposto ad Arianna una seduta di ipnosi.” Fece il padre con fare serio.
“Papà!!! Possibile che pensi sempre al lavoro!”
“La tua amica ha bisogno di aiuto… subito.” Avvertendo il tono del padre, Francesco volse lo sguardo su Arianna, che aveva ancora gli occhi umidi.
“Possiamo andare nel tuo studio?” Continuò Leonardo.
Francesco le chiese.
“Sei d’accordo?” Lei lo fissò un po’ in apprensione, poi rispose
“Si.”
--- Fine quattordicesima parte
