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Questo racconto,

come l'intero progetto MAI PIU' DEBOLI,

è realizzato senza sponsor, senza finanziamenti e senza denaro pubblico.

 

La pagina Mister OM è costantemente impegnata in attività mirate alla sensibilizzazione

contro la violenza di genere.

ore 10:00 il mistero della macchina da scrivere

capitolo IV

Riassunto del link precedente
Arianna ha ricevuto la visita del suo nuovo vicino di casa, un giovane uomo ben educato ma al tempo stesso piuttosto invadente. L’uomo torna a casa ma…



Francesco ritornò in cinque minuti, portando il nastro con se.
-“L’ho trovato. Provo a sostituirlo.”

 

-“Non c’è la carta. Vado io a prenderne di là.” Disse Arianna raggiungendo lo studio.
Quando tornò in salone, lo trovò seduto sul divano a coccolare la zoccola di gatta, che approfittando della confusione non era più uscita. Lui posò la gatta in terra e sfilò i fogli di carta dalle mani di Arianna.

 

-“Ho già sostituito il nastro. Venga, l’aiuto a mettere la carta.” Lei spazientita lo seguì.
Francesco inserì un foglio di carta, lo allineò per bene, poi fece girare il rullo trasportatore fino a che non ne apparve il bianco candore.

 

-“E’pronta! …Prego.” Le fece segno di sedersi e provare.

 

-“Lo farò dopo, grazie.”

 

-“Scriverò qualcosa io, vediamo se si avvera.”
Madò che incubo! Lo lasciò fare. Lui scrisse una frase breve e si alzò.

 

-“Mi ha fatto piacere aiutarla, se ha biso…”

 

-“No, grazie. Sono a posto.” Lui non si perse d’animo, anche se stava pensando quanto fosse stronza questa vicina. Ma era carina… e aveva voglia di rivederla, anche se non era affatto il suo tipo.

 

-“Visto che siamo vicini, possiamo darci del tu…” Ecco, perché cavolo gliel’ho chiesto?

 

-“No, no va bene il lei.” Replicò Arianna.
Lui la guardò imbarazzato, e stavolta anche un po’ offeso. Lei vedendo la sua espressione disse:
-“Vede, il tu avvicina la gente. Il lei educato, la tiene a distanza. “

Ma vai a cagare stronza!
Lui si avviò alla porta, ma prima di uscire si girò.
-“Se cambia idea per domani sera, sappia che è la benvenuta… e si porti il costume da bagno, a mezzanotte tutti in piscina.”

Ma come ti viene in mente?
-“La ringrazio, ma no, non cambierò idea.”

Lui sorrise.
-“Vedremo…” Disse, e andò via.

Rimasta sola, Arianna si chiese il perché dell’ultima affermazione dell’uomo. Si sedette alla macchina da scrivere e l’occhio le andò su quello che lui aveva scritto:

 

“DOMANI SERA VERRAI ALLA MIA FESTA.”


Siiiii... comincia a trattenere il fiato!
Irritata scrisse:

 

“Era una bella mattinata calda, il vicino uscì dalla porta a vetri. Era a torso nudo, con indosso solo i pantaloni del pigiama. Ancora assonnato si grattò la testa dai capelli arruffati. Camminando mise un piede in fallo e scivolò dando una gran culata in terra. Anzi, sbattendo persino la testa!”

Tiè, così impari a fare lo sbruffone! Sorrise divertita.



--- Fine quarta parte

 

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