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ore 09:15 il mistero della macchina da scrivere
capitolo III
Riassunto del link precedente
E' sera ed Arianna riceve l'inattesa visita di Francesco, il nuovo vicino di casa. Mentre i due si presentano, l'uomo nota un'antica macchina da scrivere sul tavolo di Arianna...
- “Che meraviglia! E’ sua?”
Francesco si avvicinò per esaminarla meglio.
- “L’ho trovata in cantina. Apparteneva al precedente proprietario della casa, l'ha lasciata insieme a un mucchio di altre cose.”
- “Funziona?”
- “Non lo so, non credo… è così antica. Il nastro non ha abbastanza inchiostro e non sono riuscita a disincastrare alcuni tasti.” Mostrò le mani sporche. “Ho raccolto solo tanta polvere.”
- “Posso provare io?”
Speravo te ne andassi...! Ma va beh, tanto ci proveresti ugualmente.
- “Non vorrei si sporcasse anche lei.”
- “Nessun problema, è solo un po’ di polvere.”
Francesco si sedette e cominciò a trafficare con i tasti. Cloe uscì da sotto il tavolo e balzò in grembo all'uomo, acciambellandosi. Lui continuava ad armeggiare con la macchina. Cloe si era rannicchiata tutta e strusciava il musetto contro le cosce di lui. Arianna osservò la scena poi distolse lo sguardo.
- “Ecco fatto! I tasti adesso sono tutti a posto. Bisogna solo sostituire il nastro, ma funziona perfettamente!” Disse Francesco prendendo Cloe in braccio.
- “Grazie. Domani ne cercherò uno.”
-“La macchina da scrivere era lì dentro?” Domandò Francesco indicando la grossa scatola impolverata vicino al tavolo. “Forse c’è un nastro di riserva.” Posò la gattina a terra per guardare nella scatola, ma vi trovò solo un vecchio foglio di carta accuratamente piegato. Lo consegnò alla donna, che lo aprì… e scoppiò a ridere.
-“Che c’è di tanto divertente?” domandò l’uomo.
-“Secondo il biglietto, questa macchina da scrivere apparteneva ad una maga. Sembra che ci sia stato fatto un incantesimo. Qualunque cosa ci si scrive, si avvera. Che stupidaggini!”
-“Posso?” Le chiese indicandole il biglietto. Lei glielo porse. Lui lo esaminò con fare assorto e serio.
-“Beh io non ci scherzerei su tanto!”
Lei abbozzò un sorriso.
-“E’ superstizioso, non è vero?”
-“No, però è meglio non sfidare troppo le… maghe.”
Pensava “streghe”, ma disse maghe. Lo fece perché la vicina appariva alquanto suscettibile.
-“Grazie dell’aiuto.” Arianna si avvicinò alla porta.
-“Il nastro è secco, dovrà cercarne uno -proseguì lui- può provare su internet.”
-“Si grazie ci proverò.” Disse aprendo la porta.
-“Ma ho un’idea migliore!” Fece lui.
…Che palle!!!
-“Credo di averne io qualcuno, sono un appassionato di articoli vintage, e a casa ho una macchina da scrivere antica, comprata ad un mercatino. Vado a prenderle il nastro.”
-“No, non si disturbi….” Ma lui era già uscito senza neanche sentirla.
--- Fine terza parte