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Tanti brevi e facili link, da leggere poco per volta.

 

In un mondo dove ogni cosa fugge veloce, il riscoprire una lettura che ci accompagna nel corso della giornata, è un piacere raro.

 

Buon ottOMarzo!

ore 08:00 il mistero della macchina da scrivere

capitolo I

Il silenzio della mattina fu rotto dall'allegra suoneria della radiosveglia.
-Uffaaa! Pensò Arianna alzandosi dal letto.
-Perché devo alzarmi? Oggi è sabato e non lavoro...


Con rassegnazione scese le scale che portavano al piano terra. Entrò in cucina, si preparò il caffè, scaldò il latte e prese dei biscotti. Mise tutto su un vassoio e ritornò di sopra. Aprì la portafinestra che s'affacciava sul terrazzo, e sistemò il vassoio sul tavolo sotto il gazebo.
L’aria fresca del mattino d'estate le accarezzò le guance ancora calde di sonno.


Le piaceva la veduta che si godeva dalla sua casa. Tutt’intorno solo tanto verde e qualche villa dai tetti bassi.
La bella villetta dove viveva da sola, era la più alta e le permetteva di gettare uno sguardo nei giardini dei vicini.

 

Come ogni mattina, con la tazza del cappuccino in mano, fece un giro di perlustrazione sul terrazzo. Davanti c’era la casa di una bella coppia con tre bambini e un cane. Quest’ultimo, abbaiava ogni volta che Cloe (la gatta di Arianna) saliva sul loro muro divisorio. La "stronza" restava sul muretto facendosi beffe del povero cane, che invano cercava di arrampicarsi nel tentativo di prenderla...
Sulla destra c'era la strada e poi una serie di villini abitati da persone che non aveva mai visto. A sinistra infine, c'era una casa veramente magnifica. Un'elegante costruzione con piscina, divani all’aperto, poltrone e tavolini. Da una parte si vedevano le docce e vicino un piccolo recinto con della sabbia. Cloe aveva scelto quel recinto come posticino ideale per fare i suoi bisogni. Arianna sorrise pensando alla faccia del proprietario della casa ogni volta che scopriva quei “ricordini”. Ma mica posso legarla, è un gatto e fa quello che vuole.

 

Nel sorridere, pensò agli eventi della sera prima, quando proprio quel vicino giunto lì da poco e che lei aveva sempre ignorato, si era presentato al suo cancello…

Lei era in un tutone rosa, quello più grande di una taglia e con Minnie sul davanti. Lo aveva indossato perché nel pomeriggio era scesa in cantina, dove il precedente padrone di casa aveva lasciato delle cose. Voleva dare un pulita al locale e magari ricavarci una sala hobby. Mentre rovistava, trovò uno scatolone contenente un'antica macchina da scrivere. Sembrava un autentico cimelio. L’aveva portata su e stava cercando di capire se funzionasse ancora. In quel momento suonarono alla porta.


--- Fine prima parte 

 

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