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Per poter comprendere la storia, si raccomanda la lettura del racconto precedente .

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capitolo I

Era da giorni che Arianna lo pregava di disfarsi di quella macchina da scrivere. Francesco però, conoscendone la pericolosità, cercava di prender tempo. Temeva infatti che quella macchina da scrivere avrebbe messo a repentaglio la vita di qualcun altro.

“Ascolta Arianna -le propose un pomeriggio che erano a casa di lei- possiamo impacchettarla per bene e lasciarla nella tua cantina, non la prenderemo mai più.”

“No. Non la voglio qui…”

“E va bene, ci penso io.”
Era inutile insistere con Arianna, diventava nervosa ogni volta che si parlava di quell'oggetto. Lui prese la macchina chiudendola nella custodia e si avviò al cancello.

“Dove la porterai?”

“Domani andrò all’isola ecologica. Lì la smaltiranno come ferro vecchio.” Lei annuì e si salutarono con un bacio.

Uscì mentre il cielo settembrino volgeva dal tramonto al crepuscolo. Francesco attraversò il vialetto che separava casa di Arianna dalla sua, aprì la porta e posò la macchina da scrivere sul pavimento dell’ingresso.
Ma aveva un'idea diversa da quella che aveva appena descritto ad Arianna. L'indOMani avrebbe nascosto per bene la macchina in soffitta, celandola in uno spazio dove nessuno l'avrebbe mai più cercata. Avrebbe così evitato di farla tornare pericolosamente in giro. Quella macchina da scrivere era sotto incantesimo e lui ed Arianna ne sapevano qualcosa.
In quel mentre però gli squillò lo smartphone, lui rispose...
e la telefonata lo gelò!
Iniziò a parlare in modo concitato.
Uscì di casa correndo e col cuore in gola, ma nell'agitazione... non inserì l’allarme.


 

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Fine del primo post. Prossimo post alle 09:00

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