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Questo non è un gioco.


Sulla tragedia di Borgo Vercelli è giunta la versione ufficiale prodotta dai carabinieri dopo i primi accertamenti.

Martedì 28 marzo, alle 13 circa, in centro a Borgo Vercelli, i militari del N.O.R. arrestavano, in flagranza di reato, Maurizio Zangari, 49enne residente a Villata, di fatto domiciliato a Cameri (No), gravato da pregiudizi penali per delitti contro la famiglia e la fede pubblica, perché responsabile di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, lesioni personali aggravate, porto abusivo di coltello, danneggiamento aggravato e violazione di domicilio. Alle 12,40 circa, a seguito di richiesta telefonica pervenuta al 112 da una donna residente a Borgo Vercelli, che aveva segnalato un incidente stradale tra due autovetture in via Tavallini, i carabinieri, giunti sul posto, apprendevano che pochi istanti prima una Mazda CX-3, condotta da Zangari, aveva deliberatamente tamponato la Honda Jazz di proprietà e condotta dalla moglie Fiorilena Ronco, 40enne, domiciliata a Borgo Vercelli, la quale veniva costretta a scendere dalla propria vettura e, per sottrarsi all’aggressione del coniuge destinatario della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla moglie ed ai figli e del divieto di dimora a Villata e Borgo Vercelli, emessa il 7 febbraio dall’Ufficio del Gip presso il Tribunale di Vercelli, cercava riparo in un’abitazione vicina. Nonostante la fuga, Zangari, armato di un coltello a serramanico, raggiungeva la citata abitazione e, penetrato all’interno sfondando una finestra, alla presenza del proprietario colpiva per 21 volte la moglie all’addome ed all’emitorace sinistro. I militari, sopraggiunti tempestivamente nei pressi dell’abitazione, immobilizzavano subito l’aggressore, trovato seduto a terra e quindi richiedevano l’intervento di personale del 118, che trasportava FiorilenaRonco al Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Andrea di Vercelli, dove veniva ricoverata con prognosi riservata. Il coltello, della lunghezza di 20 centimetri (10 di lama) rinvenuto nel cortile antistante l’abitazione ove era avvenuta l’aggressione, veniva sequestrato. L’arrestato veniva condotto alla Casa Circondariale di Vercelli a disposizione dell’autorità giudiziaria


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