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ore 22:15 il mistero della macchina da scrivere
Epilogo

Riassunto dei link precedenti
Francesco spiega ad Arianna che la macchina da scrivere non ha nulla di incantato. Intanto i due giovani, si sentono attratti reciprocamente...
In seguito non avrebbe saputo dire come tutto cominciò. Francesco si abbassò per incontrare la sua bocca. Con un braccio le stringeva le spalle, mentre la mano libera scendeva sul fianco di lei, tenendola stretta in modo che non potesse scappare. Lei tentò di spingerlo lontano dal proprio corpo senza riuscirci. Lui continuava a baciarla, lei cercava di sottrarsi. Un brivido, un calore mai provato al tocco della lingua di lui tra le sue labbra, poi lui la sollevò, lei lo avvolse con le gambe e cominciò a rispondere ai suoi baci. Abbandonò dunque ogni resistenza.
Gli occhi scuri di Francesco non si stancavano di guardare Arianna dormire. Avrebbe voluto svegliarla e fare di nuovo l’amore con lei. Lei aprì gli occhi, lui le si avvicinò per baciarla. Lei si coprì con il lenzuolo.
“Inutile coprire, ho già visto tutto.” Lei arrossì.
“Potresti essere meno… esplicito?“
“E’ la verità.”
Lui la fissò attraverso le ciglia scure. Le sue intenzioni erano chiare, mettendola in agitazione. Arianna deglutì al tocco della mano sul collo, lui le si avvicinò ignorando la bocca e abbassando il capo fino a raggiungere la curva dei seni, per poi affondare il viso nella profonda valle che li divideva.
“Francesco… aspetta…”
“Cosa?”
“Domani mi aiuterai a disfarmi della macchina da scrivere?” Lui alzò il viso e la guardò.
“Perché?”
“Non mi piace questa storia, mi intimorisce… potrei essere tentata a scrivere qualcosa….”
“Per esempio?”
“Ma non so…potrei forzare il destino. “Francesco si innamora di Arianna” per esempio. Vorrei invece che mi si amasse senza incantesimi.”
“Ah va bene. Se è per questo, sono già innamorato e senza che tu l’abbia scritto. Comunque non è un problema: ti ho dimostrato che la macchina non funziona.”
“Però non puoi essere innamorato di me, ti sono antipatica. Ho visto i tuoi occhi la prima sera che hai bussato alla mia porta. Ti facevo schifo.”
“Schifo è una parola grossa! Diciamo che sotto quell’informe pigiamone non vedevo niente. E poi eri veramente antipatica, distante… diciamo pure stronza.”
Lei lo guardò senza dire niente, aveva ragione. Sorridendo lui la baciò sulla bocca. “Ma già mi avevi stregato… beh anche a te non è che facevo impazzire.”
“Oh io pensavo solo che eri invadente, ma ti trovavo… carino.”
“Cosa? Carino? Sono un figo pazzesco… e tu?”
“Oh la modestia, è il tuo secondo nome. Io cosa?”
“Ti ho appena detto che sono innamorato…”La guardò invitandola a dire qualcosa.
“Io… io non lo so.”
“Ah ok, vuoi solo il mio corpo.” Scherzò.
“Mi piace… la tua presenza… e l'averti qui…” Arrossì, distolse lo sguardo imbarazzata, non lo aveva mai detto a nessuno, perché non aveva mai provato quello che sentiva in quel momento. “Non sono molto espansiva… io…” Disse, con gli occhi già umidi.
“Smettila di parlare… strega!” La abbracciò.
Non c’è nessun incantesimo e forse ho anche immaginato la telefonata dal Commissariato… il messaggio… non.. non era per me… si addormentò dolcemente tra le braccia di lui.
Francesco invece non riusciva a prendere sonno. Muovendosi piano per non svegliarla, prese il telecomando della TV e l’accese, proprio mentre lo speaker al telegiornale parlava d'un drammatico incidente sul raccordo. Una Audi grigio metallizzata, si è schiantata contro il muro provocando un tamponamento a catena. Morto solo il conducente dell’Audi. Gli altri conducenti e passeggeri hanno riportato solo lievi contusioni.
Francesco si voltò verso Arianna, la guardò dormire tranquilla. Si avvicinò a lei, la baciò lievemente su una guancia.
“Bel colpo amore mio! Senza saperlo, hai reso possibile la mia vendetta.
Si... la mia vendetta!”
FINE

SALVA
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MAIA
e regala
un ottOMarzo
