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capitolo X

La ragazza apparteneva ad una famiglia povera, ma Sara si divertì comunque ad indossarne gli abiti.
Artemisia, dopo averla vestita, la presentò ai suoi genitori. Disse loro che l’aveva incontrata nella radura e che aveva richiesto ospitalità per qualche notte. I genitori la accolsero, ma la guardarono con aperto sospetto.

Quella sera nel letto accanto alla ragazza, Sara non riusciva a prendere sonno. Aveva la strana sensazione che si prova quando si sogna... ma tutto sembra maledettamente vero.
Si ripeteva che tra poco si sarebbe svegliata.

La mattina seguente, ancora con gli occhi chiusi, Sara si girò nel letto.
“Wow che sogno!” Sorrise mentre il sole le scaldava il volto.

Adesso mi alzo, vado in cucina e mi preparo un bel caffè. Aprì gli occhi e… noooo!  Vide Artemisia che scherzava allegramente con un ragazzo, spingendolo fuori dalla stanza.

“Buongiorno." disse Artemisia.

Buongiorno rispose Sara.

Ti ho preparato degli abiti, sono qui sul letto.”

“Grazie. Chi è quel ragazzo che hai spinto fuori?”

“Mio fratello. Si chiama Jacopo e vuole conoscerti… credo tu gli piaccia!”

“Ahah... poverino!”

“Perché?”

“Perché non mi piacciono gli... uomini.”
Artemisia le rivolse uno sguardo interrogativo.

“Niente… lascia perdere".

Fuori dalla porta sentiva rumori e voci di persone.
"Cos’è questa confusione?”

“I preparativi per il mio matrimonio.”

“E’ vero! Oggi ti sposi!” Saltò giù dal letto. “Ti aiuto a prepararti.”

“Mi aiuterai anche…”

"Si, si ti aiuterò.” Prese la sua borsa abbandonata per terra e tirò fuori una boccetta di sonnifero.

“Questa fa al caso nostro.”
La ragazza sorrise. Non capiva come potesse aiutarla, ma la paura di passare la notte con il feudatario era tanta che si fidò ciecamente di Sara.

L’abito da sposa era rosso aderente fino alla vita e poi ricco di stoffa che toccava a terra. Il corpetto ricamato di fili dorati come pure la cinta in vita. Artemisia era bellissima in quell’abito. Sara voleva acconciarle i capelli ma la ragazza le disse che i capelli dovevano essere sciolti e coperti da un velo. Le chiese il perché del velo che le copriva anche la faccia.

“Lo sposo non deve vedere la sposa se non al termine della cerimonia.”

“Perché?” Chiese incuriosita.

“Perché i matrimoni sono combinati dalle famiglie e il più delle volte gli sposi non si vedono fino al termine della cerimonia.”

“Cosa??? Ma è assurdo! Tu…”

“Ah no. Io conosco il mio futuro sposo. Le nostre famiglie sono povere e noi ci sposiamo solo per amore.”

Irruppe suo padre nella stanza.
“Artemisia tua madre non si sente bene, vieni.”

Uscirono in fretta dalla stanza della ragazza ed entrarono in quella dei genitori.

“Mamma, cos’hai?” Le disse avvicinandosi al letto.

“Uno dei miei soliti mal di testa. Ho paura che non potrò venire al tuo matrimo…”

“No, non se ne parla! Non mi sposo senza mia madre.”

“Artemisia, non ce la faccio proprio…”
La ragazza si girò in lacrime verso Sara che si avvicinò a sua volta.

“Signora, ho qualcosa che le farà passare in fretta il dolore…”

“No, grazie.”
La donna non si fidava di lei.

“Mamma dai prova, io mi fido. Non ti farà del male. E poi devi essere al mio matrimonio.”

Sara prese l’antidolorifico dalla borsa.
“Guardi, prima lo prendo io.” Avvertiva anche lei un leggero mal di testa, quindi non le avrebbero fatto male. Bevve l’acqua con le gocce, poi ne preparò un’altra dose e la porse alla donna, che titubante... la ingoiò.

“Tra un po’ si sentirà meglio. Ora si riposi.”

Le due ragazze rientrarono nella stanza di Artemisia.
“Vedi quel velo sul letto? Quando saremo in chiesa io e il mio sposo ne saremo coperti entrambi. Al momento dello scambio degli anelli, gli invitati per non perder memoria del matrimonio, daranno uno schiaffo al vicino di banco! Alla fine della cerimonia verremo accompagnati dal prete e dai parenti al cimitero per pregare i nostri morti. Per strada amici e parenti tireranno grano per augurarci fertilità e abbondanza. Poi comincerà la festa con canti balli e pranzo che durerà fino a notte. Poi però…” Il suo viso si rattristò.

“No… il feudatario non ti farà nulla, te lo prometto.”
Intanto si chiedeva se si sarebbe svegliata prima di assistere a tutto questo.


 

Fine del decimo post. Prossimo post alle 18:00

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