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capitolo XII

Nei giorni seguenti Sara insegnava a leggere e a scrivere al volenteroso Jacopo. Sedevano ad un robusto tavolo, con davanti la Bibbia, il libro di Sara  e un piccolo block notes che lei aveva con se.

“Sei bravo Jacopo, davvero! In pochi giorni sai riconoscere le lettere e leggi piccole frasi.”

“Voglio imparare. Voglio leggere, voglio scrivere… e scriverò qualcosa di speciale per te!” Lui prese qualcosa dalla sedia accanto. Svolse una salvietta da cucina e le offrì un pezzo di dolce  alla cannella come quello che avevano mangiato al matrimonio di Artemisia.

“Mi sono accorto che ti piaceva molto… e l’ho rubato in cucina per te!”

“Sei gentile, ma devi smetterla di rubare.
Però è vero, mi piace. Grazie!”
In uno slancio che non aveva mai provato per nessuno, si avvicinò a lui e lo baciò sulla guancia. Fissandolo negli occhi, Sara avvicinò le labbra a quelle di lui, che risposero tenere e con garbo. Lacrime le scesero calde a rigarle il viso. Considerando i tentativi di Walter di vederla umiliata e piegata alle sue voglie, non riusciva a credere che qualcuno le avesse mostrato tanta gentilezza. Per la prima volta desiderò essere baciata da un uomo.
Pensò "Quest’uomo non è… reale!"

“Perché piangi?” Le domandò Jacopo asciugandole le lacrime.

“Non mi aspettavo di essere trattata con tanta cortesia…”

“Non posso credere che qualcuno t'abbia trattato male.”

“Oh puoi crederci! Lo hanno fatto eccome!”

“Chi è stato? Lo conosco? Vado e gli spacco la faccia!”

Lei rise.
“Non puoi, non è possibile che tu lo conosca.” Valutò se parlargli di Walter. Ma va bene, tanto è un sogno... non è reale.

Dopo aver ascoltato di Walter e dei suoi subdoli tentativi di sottomettere Sara, Jacopo desiderò ancor più di amarla… ma sarebbe stato bello solo se anche lei avesse corrisposto lo stesso desiderio.
FORSE NON ADESSO ...MA MAGARI CON IL TEMPO POTREBBE AMARMI!



 

Fine del dodicesimo post. Prossimo post alle 19:00

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