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SALVA

CASA

MAIA

Basta poco, ma

FACCIAMOLO

ore 19:30 il mistero della macchina da scrivere

capitolo XX

Riassunto dei link precedenti
In una delle vite vissute precedentemente, Arianna è una donna vissuta durante la seconda guerra mondiale. La donna, sta salutando l'uomo che ama quando...

 

Sentirono dei rumori provenire da fuori. Urla di donne e bambini…
Letizia corse per aprire la porta, forse qualcuno aveva bisogno di aiuto. Fece per aprire, ma non servì: la porta si spalancò con violenza perché forzata da fuori e lei fu scaraventata in terra. Entrarono tre nazisti coi mitra spianati. Stiparono nella casa una cinquantina di persone urlanti e in lacrime, sbarrarono le porte, lasciarono solo una finestra aperta e uscirono. Un minuto dopo, da quella finestra, scagliarono quattro bombe a mano e una granata. L’esplosione tremenda coprì le urla terrorizzate dei presenti. Un denso fumo si alzò sui cadaveri. Un acuto dolore per tutto il corpo, Letizia cercava affannosamente Damiano. Si avvicinò alla finestra, vide due donne con in braccio due neonati scappare, sentì degli spari di mitraglietta e le due donne caddero una vicino all’altra, con ancora i figli stretti tra le braccia.  
Letizia aveva la vista ostacolata dal sangue che copioso le grondava sugli occhi. Strisciava in terra non avendo più forza nelle gambe, se le guardò: erano dilaniate e sanguinanti. Damiano, dove sei? Non voglio morire lontana da te. Lo scorse in un angolo, si trascinò fino a lui, lo abbracciò, lo chiamò più volte, ma lui non le rispose.

 

 
 

 

Nello studio di Francesco, Arianna giaceva in terra. Durante la seduta si era rannicchiata per difendersi dall’attacco ed ora emetteva singhiozzi convulsi e strazianti.

 

“Arianna?” Leonardo si inginocchiò.

 

“Arianna, voglio che mi ascolti.” Le accarezzò il viso.

 

“Voglio che tu smetta di piangere. Alzati, siediti e smetti di piangere. Mi senti?” La voce del dottore era tranquilla. Lentamente Arianna si calmò.

 

“Arianna, voglio che  ti svegli. Ora conterò fino a tre e tu ti sveglierai. Uno… due…tre.”
La testa rotolò da una parte, gli occhi erano ancora fissi.  Lui prese le mani di lei tra le sue, erano gelate.

 

“Arianna, mi senti? Il dottore le cercò la pulsazione sulla gola.

 

“Arianna, ascoltami, ricomincia a respirare con calma, mi senti? Hai ricominciato a respirare, sei con Damiano e siete vivi!!! Ora ti sveglierai come Arianna, ricorderai tutto, ma sarai rilassata e tranquilla.” Arianna fece un piccolo cenno di assenso. Sentì una piccola pulsazione… un lieve sospiro… il colore cominciò a ritornarle sul viso, mentre apriva piano le palpebre. Per un momento è morta davvero, pensò il dottore. E' veramente un soggetto interessante.

 

“Il polso è tornato normale. Bene Arianna, al mio tre ti sveglierai. Uno…due… tre.” Arianna rimase immobile, ora respirava calma fissando il dottore. Nessuno dei due parlò. L'uomo si alzò, prese un bicchiere dal tavolino lì accanto, lo riempì di acqua e glielo porse.

 

 

--- Fine ventesima parte

 

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